Mi chiamo Riccardo Matias Zipponi e sono nato a Milano il 12 aprile 2001.

All’età di sei anni mi sono trasferito in provincia di Bergamo assieme alla mia famiglia. Nei primi anni della mia vita sono stato seguito assiduamente da mia madre, che ha cercato di crescermi impartendomi una buona educazione. Tuttavia, non ha potuto farlo per molto, a causa del lavoro, così sono stato lasciato in balia di me stesso.

Ho iniziato quindi a scoprire il mondo dei videogiochi, a cui mi ha introdotto mio padre, scoprendo di lì a poco Sonic e Kingdom Hearts, indubbiamente le serie portanti della mia infanzia. Di videogiochi ne ho provati tanti negli anni, soprattutto quelli in voga tra i miei coetanei (generalmente shooter con una particolare attenzione verso il realismo), ma mi sono accorto presto che, per qualche motivo, non riuscivo ad apprezzare ciò che la maggior parte dei videogiocatori adorava.

Via via ho quindi smesso di giocare, svagandomi invece con Internet dopo aver ricevuto uno dei primi smartphone. Ho assorbito grandi quantità di Internet culture in quel modo; grazie a essa, ho anche imparato l’inglese frequentando ambienti anglofoni sulla rete.

Come tutti i ragazzini ho praticato degli sport per occupare i pomeriggi, tra cui il mezzofondo in atletica, nuoto e anche pallacanestro. Purtroppo non ho mai trovato sfogo nell’attività fisica; inoltre differenze caratteriali con team e coach mi hanno fatto abbandonare questo mondo in via definitiva. Negli anni delle medie ho suonato anche il saxofono contralto, affascinato dalle lezioni di musica a scuola, dove si suonava il flauto dolce. Il professore mi teneva molto in considerazione e ammirava le mie doti di canto, tanto che mi ha portato a suonare insieme a un gruppo ristretto alla Radio Magnolia di Caravaggio, e mi ha dato una parte solista da cantare al concerto di Natale della scuola.

Sono arrivati poi gli anni del liceo: mi sono iscritto, anche per mancanza di vere passioni o aspirazioni compatibili con gli indirizzi scolastici, dove tutti i miei professori mi avevano consigliato di andare, ovvero a un liceo scientifico.

Molti dei miei amici di scuola avrebbero fatto lo stesso, quindi non ho esitato nella scelta. La mia permanenza al liceo è stata veramente sofferta e tortuosa, e la mia prima ancora di salvezza, che mi ha fatto evadere dalle preoccupazioni, è stata scoprire il mondo del rock, partendo dai Pink Floyd. Così mi sono approcciato di nuovo attivamente alla musica, seppure brevemente, suonando la chitarra elettrica per un anno.
La seconda ancora di salvezza è stata riscoprire i videogiochi nel 2016, tramite The Legend of Zelda e Final Fantasy, che hanno instillato in me delle riflessioni estetiche e hanno acceso in me un fervente spirito critico, che prima non avevo mai avuto. Per gli anni a venire la mia passione è stata giocare a videogiochi di tutte le epoche, studiare il medium e recensire amatorialmente queste opere. Di pari passo è sempre continuata la mia passione per la musica, sebbene solo come ascoltatore, appassionandomi pressoché a ogni macrogenere.

A ogni modo, ho deciso, dopo poco più di un paio d’anni al liceo, che lo studio delle materie scientifiche non faceva per me. Dopo un tentativo fallito di passare al liceo linguistico, mi sono iscritto all’indirizzo di Grafica e comunicazione dell’Istituto Zenale e Butinone, speranzoso che un indirizzo più pratico potesse essere più adatto a me. Purtroppo così non è stato.

Paradossalmente, penso che la scuola mi sia sempre stata più utile a capire cosa non mi piace, piuttosto che a farmi innamorare delle discipline a cui mi sono avvicinato. Lo Zenale mi ha insegnato molte cose che non avrei potuto apprendere da nessun’altra parte e di questo ne faccio tesoro; tuttavia ho capito che i miei interessi e le mie aspirazioni risiedono altrove.

Proprio poco tempo dopo aver intrapreso questa strada, ho infatti fatto conoscenza con alcune persone che mi hanno portato ad appassionarmi in modo profondo alle materie umanistiche, a diverse forme d’arte, all’analisi esegetica ed ermeneutica delle opere e allo svisceramento dei loro temi secondo framework differenti, scoprendo quindi un interesse per la letteratura critica.

Nella musica ciò mi ha anche portato alla conoscenza del sito di Piero Scaruffi, critico musicale che è riuscito a stabilire un’intelaiatura dalla quale partire per l’analisi di un medium astratto che ha pochissimi riferimenti con la realtà e che mi ha fatto fare la scoperta di un nuovo tipo di estetica nella musica.
Determinante è stata anche la conoscenza dell’allora vice-presidente del Mensa Italia, col quale ho passato pomeriggi a discutere e che mi ha introdotto alla disciplina della filosofia, che non avevo mai affrontato durante la mia esperienza scolastica, e ritengo che ciò sia una grossa lacuna; pertanto ho deciso che sarà oggetto dei miei studi universitari.

I miei creativi di riferimento sono troppi per essere elencati tutti, ma tra quelli che più mi hanno ispirato e mi hanno accompagnato nella vita posso citare:

  • Ludwig van Beethoven, per le profonde innovazioni che ha portato alla musica classica occidentale e la grandissima carica emotiva delle sinfonie del suo periodo romantico;
  • Burzum, uno dei geni della musica estrema;
  • Miles Davis, personalità importantissima della musica del secolo scorso da cui tanti sottogeneri jazz hanno avuto genesi;
  • Nobuo Uematsu, compositore di videogiochi maestro nell’utilizzo dei leitmotiv;
  • Shigeru Miyamoto, vero caposcuola nella teoria del game design;
  • Yoshitaka Amano, illustratore con uno stile che riprende art nouveau e incisioni su legno della tradizione giapponese;
  • Mamoru Oshii; regista giapponese di anime, con uno storytelling orientato alla filosofia, spesso quella religiosa;
  • Masaaki Yuasa, altro regista di anime con stili sperimentali e un impatto visivo sempre unico;
  • Ingmar Bergman, regista svedese di pellicole che sono meditazioni profondamente personali di introspezione psicologica;
  • Andrej Tarkovskij, regista russo dello slow cinema che ha esplorato temi spirituali e metafisici;
  • Fëdor Dostoevskij, romanziere che ha raccontato la condizione umana;
  • P. Lovecraft, ideatore del cosmicismo;
  • Alan Moore, che ha scritto per alcuni dei più grandi fumetti mai realizzati.

La mia aspirazione al momento credo sia quella di continuare sulla strada della conoscenza e della fruizione dell’arte, intraprendendo nel frattempo studi di filosofia per sopperire a questa mancanza nella mia formazione.