“La tua mente è come quest’acqua: quando viene agitata diventa difficile vedere, ma se le permetti di calmarsi la risposta ti appare chiara.”

 

Penso che questa frase che il saggio Oogway rivolge al maestro Shifu in “Kung Fu Panda” sia la più significativa per rappresentare il percorso di crescita personale che ho vissuto allo Zenale. 

Il “me” di cinque anni fa era una persona molto impulsiva che prendeva tutte le decisioni di petto, senza pensarci o seguire gli interessi reali che poteva nutrire. Devo essere sincero, la scelta di questa scuola è stata casuale e molto poco pensata. Sono arrivato con dei forti dubbi – alimentati dall’ultimo fallimento scolastico che avevo vissuto – su quella che doveva essere la mia vita e sul mio futuro. Nonostante il percorso che ho scelto non mi abbia poi coinvolto, adesso mi ritrovo notevolmente maturato grazie ai cinque anni in questa scuola. 

Inoltre per la mia crescita devo dire grazie a dei “maestri” famosi, persone che ammiro e dalle quali ho tratto molti insegnamenti che mi torneranno utili per il mio futuro personale e lavorativo.

Da Kobe Bryant ho imparato che bisogna aspirare ad essere la miglior versione di se stessi, a non arrendersi mai davanti alle avversità e a lavorare per ottenere risultati senza trovare scuse.

Da Machiavelli ho imparato ad analizzare e pensare prima di prendere delle scelte, avendo una maggiore serietà e utilizzando un approccio quasi scientifico.

Dal maestro Oogway ho imparato che certe volte nella vita bisogna abbandonare l’illusione del controllo. Soprattutto ho capito l’importanza di costruire il futuro pensando ad impegnarmi nell’immediato, perché “oggi è un dono, per questo si chiama presente”.

Da Muhammad Alì ho imparato l’importanza di lottare per difendere le proprie idee e la giustizia, a prescindere da quanto possa essere logorante o duro.

Da LeBron James, un ragazzo che crescendo nel nulla è diventato un’icona mondiale a livello sportivo e civico, ho imparato che bisogna ricordarsi sempre da dove si viene, nonostante le avversità che la vita ti può presentare o le persone nocive che puoi incontrare. 

Voglio proseguire il mio percorso di formazione e di vita con questi insegnamenti impressi per sempre dentro di me. Non sono ancora sicuro al cento per cento del percorso di studi che andrò a fare all’università anche se le alternative sono due: scienze politiche per inseguire il mio sogno o storia per buttarmi in una disciplina che mi interessa moltissimo e mi appassiona.

Voglio chiudere questa mia presentazione con una frase di Tedua, un augurio che mi faccio da solo: Non lasciare che la tua umiltà diventi insicurezza e che la tua sicurezza si trasformi in arroganza”.