parlando di me

Diciotto anni fa, durante una mattina di ottobre, la mia vita ebbe inizio. Il mio nome venne scelto sotto consiglio di mia sorella, che aveva da poco conosciuto una bambina di nome Giorgia, ed è così che venne stampato su tutti i miei documenti il nome Giorgia Pezzulla.

 

Sono sempre stata introversa e riservata, soprattutto nel periodo dell’infanzia, ma nonostante questo, non posso dire di non avere persone al mio fianco. 

 

Ho diversi interessi, alcuni che convivono con me fin da quando ero bambina e altri che sono arrivati con il tempo. La maggior parte, se non quasi tutti, sono legati alla musica: dalla danza, che ho praticato per dieci anni, al canto, che però non ho mai approfondito con corsi o lezioni; al… prendere in mano degli strumenti, come la batteria e l’ukulele, che ho iniziato a suonare recentemente, e che fanno già parte della mia vita quotidiana. Potrei dire che ascolto musica indie, pop oppure reggae, ma la verità è che non penso di essere in grado di definirmi in un solo genere musicale; ne sono da prova tutte le playlist che ho salvato sul mio cellulare. Ovviamente non posso dire che lo stesso vale per gli strumenti che suono: sicuramente con la batteria non mi metterò a suonare della musica classica, ma punterò più sulle canzoni di artisti rock come i Nirvana, gli Oasis e i Green Day; se penso all’ukulele invece, mi concentrerò su canzoni più tranquille e adatte per cantarle con i miei amici.

 

Poi c’è il disegno, qualcosa che mi ha sempre aiutato ad esprimermi quando neanche io mi capivo. Alle medie iniziai a seguire dei tutorial su YouTube per imparare a disegnare in stile manga e, poco alla volta, diventavo sempre più familiare a quei tipi di disegni. Alle superiori ho abbandonato questo stile, per iniziare a riempire quaderni interi con disegni un po’ più realistici, ma realizzati solo con la matita. Adesso invece ho iniziato a basare sui colori i miei disegni, che spesso non rappresentano un soggetto ben definito e li definirei quasi psichedelici. Questa passione è ciò che mi ha portato a scegliere questa scuola, infatti sono soddisfatta del percorso di studi che ho affrontato. 

 

Ho capito di aver fatto la scelta giusta al terzo anno di superiori, quando tra le materie di indirizzo è stata introdotta Laboratori tecnici. Già sapevo che quella materia mi sarebbe piaciuta, perché era da un po’ che ero entrata nel mondo della fotografia, ma, quando abbiamo iniziato con il video-making, ho capito che sarei voluta andare avanti per quella strada. È come migliorare una piccola parte della realtà, mettendo in evidenza dei particolari di essa che magari, senza la giusta luce o inquadratura, nessuno avrebbe mai notato. mi piace il fatto che in base agli stacchi e ai tagli che si danno ad un video esso cambia di significato, riesce a comunicare emozioni diverse. O più semplicemente è emozionante riuscire a mettere una base musicale alla scena, che nella realtà sarebbe stata sicuramente più silenziosa.