Da piccola i miei genitori mi consideravano un enigma. Non capivano come facessi a essere così tranquilla: i bambini non sono sempre euforici e agitati? Non ne combinano di tutti i colori? Beh, non era il mio caso. Poi sono cresciuta e si sono dovuti ricredere. Ho giocato per tanti anni a pallavolo, scatenandomi e lottando per conquistare ogni punto. Adesso sono passata dal campo alla panchina, come coach.  Fingo tranquillità, coltivo determinazione. Ho scelto di studiare grafica e comunicazione perché mi piaceva molto il disegno tecnico e perché volevo approfondire la conoscenza della fotografia. Ma dopo aver maturato nuove competenze e affrontato il periodo di alternanza scuola-lavoro, mi sono resa conto di essere maggiormente predisposta per la grafica, ovvero la realizzazione di locandine, manifesti, brochure e prodotti multimediali.

Ormai il mio percorso è quasi concluso e so per certo che cosa vorrei fare “da grande”: la graphic designer. Inseguirò il mio sogno, come sempre fingendo tranquillità, coltivando determinazione.