Chi sono io?

 

Bella domanda.

 

Forse Francesco per i conoscenti, o forse Gara per gli amici, non importa.

Di una cosa però sono certo: sono nato per la musica.

Da vent’anni a questa parte ho gradualmente scoperto lati di me che non avrei mai

pensato di avere e per i quali ringrazio la musica, la quale mi ha permesso di esprimere al meglio me stesso.

Come una matita disegna con forma lineare l’esplosione di idee che ho in testa,

così quando appoggio le labbra al freddo bocchino della mia tromba mi lascio travolgere da un’indescrivibile passione.

L’indirizzo grafico ha contribuito a far emergere l’estro artistico che cela in me,

perché ritengo che la musica e la grafica abbiano un denominatore comune nell’ambito creativo,

e questo mi ha permesso di vivere il mondo sotto un altro punto di vista.

Ricordo ancora la prima volta che presi in mano una tromba: avevo poco più di 16 anni;

con il senno di poi, non avrei mai pensato che uno strumento così complesso mi potesse far arrivare tanto in alto.

Sono entrato a far parte poco dopo della prestigiosa “Fanfara dei Bersaglieri del Generale Arturo Scattini di Bergamo”,

 complesso che rievoca storicamente il Corpo dei Bersaglieri e che ogni domenica porta un po’ di “spirito bersaglieresco”

e di sano senso patriottico nelle vie delle numerose città, italiane e non, che ci ospitano.

Oggi posso vantare di aver portato un po’ d’Italia in più di venti Paesi stranieri di tutto il mondo,

dove c’è bisogno di portare la propria cultura a contatto con altre e di farla conoscere.

Mi piace considerarmi una sorta di cittadino del mondo.

I miei pregi e difetti mi hanno portato ad essere l’uomo che sono oggi:

sicuro, ponderato ma soprattutto orgoglioso, caratteristica che mi porta a guardare al futuro

con gli occhi di un vincente che non vuole mollare.

 

Quindi, chi sono io?