Ormai è un’esperienza quotidiana: guardo il foglio bianco e non so cosa scrivere per i troppi pensieri che fluttuano nella mia testa. Forse è questo il famoso “blocco dello scrittore” di cui molti parlano: quanto lo odio!

Proverò a fare ordine.

 

Mi chiamo Matteo: sono un ragazzo come tanti, che sta per finire il suo percorso di studi e che deve affrontare la vita fuori scuola. A dire il vero, la sto già affrontando da più di un anno, dato che lavoro per mantenere ogni mio bisogno.

Sono responsabile, educato e anche un po’ bizzarro. Sono difficile da capire, ma in senso buono: vivo con un piede nel mio mondo e con l’altro sul pianeta Terra.

Una parola per descrivermi? Creatività. La mia vena creativa ha cominciato a svilupparsi nel 1999, quando la musica ha iniziato a far parte della mia vita con una semplice chitarra, regalo di mio padre (grazie papà!). Oggi scrivo testi e compongo canzoni per esprimermi, canto per sfogarmi e recito per essere una persona diversa dal solito “me”. Non sono un disegnatore formidabile, ma nel mio piccolo cerco di esprimere quello che la mia immaginazione produce.

L’arte fa parte di me.

 

Mi adatto ad ogni situazione, sono pronto ad imparare e a vivere esperienze nuove.

Amo la lingua inglese, viaggiare, conoscere persone interessanti, i cani, il cibo, la luna e le stelle. Le parole di Dante sono quelle che meglio descrivono la mia ispirazione creativa:

I’ mi son un che, quando

Amor mi spira, noto, e a quel modo

ch’è ditta dentro vo significando.

(Dante Alighieri, canto XXIV del Purgatorio)

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