IO

Ho un ricordo lontano, annebbiato. Ero piccolo. Non so bene quanti anni avessi, forse tra i cinque e i sei perché ancora facevo il bagno nella vasca di casa.
Sto nell’acqua come faccio sempre e a un certo punto il mio sguardo si perde nel vuoto. Improvvisamente mi affiorano alla mente domande a cui nessuno saprà rispondere: cosa ci faccio qui? quanto resterò in questo mondo? E poi: chi sono?
Sono io. Esisto. Sono qui e mi sembra strano.
Quel bambino ancora non sa che, quando sarà grande, la sera a volte correrà, cercando corsie che costringono a scappare da cattivi pensieri. A volte suonerà la chitarra, sentendosi più sereno a ogni suono. Disegnare lo distrarrà da strani dilemmi.