A volte, quando dimentico chi sono, ricordo quella volta, durante la recita di Natale di mia sorella Elisa, alle elementari, quando imposi a mio papà di farmi riprendere lo spettacolo, mio papà, come sempre, mi accontentó. Il video fu un disastro epico! Ho ripreso quasi per tutto il tempo i piedi di mia mamma. Oppure, ricordo quella volta che fotografai ogni angolo, ma dico ogni angolo, della casa al mare di mia zia, ci impiegarono ore a cancellare tutte le fotografie. O anche quando, all’età di 8 anni, al mar Rosso, con la telecamera di mio zio, intervistai tutta la spiaggia, italiani, inglesi, egiziani, cinesi… chissà che cosa capivano.Non ero brava,

ma mi affascinava quel mondo. Sono sempre stata una bambina sveglia, volenterosa e intraprendente. Non ho mai detto “non riesco o non posso farlo”, mi hanno insegnato così. Quelle poche volte che mi passava per la testa però, ho sempre cercato di cacciarlo via e provato e riprovato a farlo finché, alla fine, non ce la facevo. Mi piaceva fotografare, non ero un ceffo, non ho mai avuto una macchina fotografica professionale, ma, piano piano, miglioravo. Perciò ho deciso di intraprendere questo indirizzo scolastico, per migliorare, per appassionarmi ancora di più e chissà, magari farlo diventare la mia professione un giorno. Io sono tutto questo.