Fin da piccolo, soprattutto grazie alla mia famiglia, sono stato a stretto contatto con l’arte e ho sempre considerato casa mia come la miglior sala d’esposizione, in quanto fortunatamente vi si trovano molte opere di pittori soprattutto locali. Grazie a questa relazione con l’arte fin da piccolo mi sono reso conto che per “esistere” bisogna aver qualcosa da dire, da comunicare, qualcosa di nostro da poter esprimere a qualcun altro. Tra le altre esperienze che mi hanno aiutato nella mia maturazione sicuramente ci sono le due settimane all’anno (dai 14 ai 17 anni) passate in Francia a far volontariato, partecipare a questo significava per me uscire di casa da solo, con uno zaino enorme, spostandomi in treno, passando per città e posti mai visti, affrontando da solo gli imprevisti che un ragazzino in viaggio bene o male si andrà sicuramente a creare con le sue stesse mani. Grazie però a quest’esperienze ho imparato molto, oltre a spostarmi in luoghi a me per nulla familiari ho imparato a convivere con persone provenienti da tutto il mondo ed è grazie a questo che so parlare inglese e francese. Sempre in quel periodo per merito di un mio caro amico mi sono avvicinato al mondo del writing perché, grazie ai suoi insegnamenti, mi sono reso conto che quello era il modo più veloce e d’impatto di comunicare qualcosa, di poter far vedere a qualcuno che non ti ha mai visto che invece tu ci sei, esisti. Ho sempre visto il fatto che qualcuno vedesse quello che avevo disegnato la sera prima come un motivo per sentirmi vivo, qualcuno sapeva che ero stato lì e sentivo il bisogno che vedesse che avevo qualcosa da comunicare. E’ grazie a questo bisogno di trasmettere qualcosa di mio che ho deciso di continuare negli studi nei prossimi anni, voglio che un giorno qualcuno possa vedere un mio lavoro e dire “Questo è di Cavazzuti”.