ME, MEDESMO, MECO.

“Chi sono io?” Questa domanda mi ha condizionato fin dalle medie portandomi a diversi momenti bui della mia vita e a diventare una persona falsa e senza voglia di vivere perchè tutti cercano di capire il loro posto a questo mondo ma non tutti riescono a rispondere rimanendo sempre con questo dubbio interiore. Io non parlavo mai troppo di me perchè ero una persona riservata e molto chiusa a tal punto da dovermi fidare di poche persone. Vedevo sempre un volto oscuro in ogni cosa e avevo una sfiducia personale che mi ha portato a costruire un personaggio con il quale nascondermi e per non affrontare i problemi della vita. Ad un certo punto ho capito che ciò che stavo facendo era sbagliato perchè questo mio comportamento portava del male a me stesso e ad altri creando un’atmosfera nera e io non volevo questo così dopo aver letto Nietzsche e aver ascoltato Mezzosangue ho deciso di cancellare quel personaggio triste per indossare i panni di un’altro protagonista ovvero una persona testarda ed egocentrica capace solo di pensare a se stesso. Ma questo qui non ero io bensì un’altro essere che si era impossessato di me. Sono riuscito ad esorcizzarlo solo quando ho conosciuto una ragazza che mi ha portato a scegliere sempre per il bene altrui facendomi maturare e a vestirmi dei miei stessi panni, di ciò che sono realmente. Adesso sono cosciente delle azioni che faccio e vivo con l’idea che l’onestà sta alla base di ogni relazione umana. Questo è il percorso personale che mi ha portato al vero me, medesimo, io. “Che professione vorresti occupare?” Da quando fui messo al mondo sono sempre stato un sognatore e per dare sostanza ai miei pensieri decisi di intraprendere la via dell’artista dedicando tutto il mio tempo all’arte del disegno e siccome la mia passione era leggere fumetti mi misi in testa di diventare un fumettista professionista. Questa mia scelta però la presi mentre già frequentavo il liceo scientifico Giordano Bruno, quindi dovetti sacrificare un anno di liceo per poi trasferirmi all’istituto tecnico I.S.I.S Zenale e Butinone. Questa mia volontà, però, durante gli anni iniziò a vacillare, facendomi dubitare del mio futuro e della mia professione dopo aver finito la scuola. Ciò che stavo facendo mi annoiava e non avevo più ispirazione. Alla giovane età di 17 anni ero un artista morto. Nella mia noia iniziai a leggere di Platone, Socrate, Nietzsche, riscoprendo la bellezza della filosofia e della vita e un anno dopo un’attenta riflessione decisi di cambiare completamente prospettiva di vita, dedicarmi alla filosofia e a compiere l’università magistrale per poter poi insegnare a mia volta questa materia ad altri ragazzi per poterli aiutare e farli appassionare alla vita stessa. “Conclusione?” Ancora oggi sono molto impaurito di ciò che mi preserverà il futuro ma lo vivo col sorriso sulle labbra e con la speranza che un domani riesca a diventare un professore per poter realizzare me e aiutare gli altri perchè la cultura è la base della saggezza.